Come tutti i genitori sanno, il ciuccio rappresenta per il bambino un’incredibile fonte di soddisfazione nei suoi primi anni di vita. E’ un sostituto dell’immagine materna, perché per il bambino molto piccolo succhiare è naturale, e dona una gratificazione simile a quella dell’allattamento.

Ma i genitori devono sapere che se i vizi orali vengono protratti nel tempo (e, per vizi orali, ci riferiamo all’uso del ciuccio, biberon, alla suzione del pollice o di lingua, guance ed oggetti), allora possono comportare effetti negativi che si manifestano in disagi estetici e strutturali.

Numerosi studi dimostrano che un bambino che ha utilizzato il ciuccio ha 2,5 volte più probabilità di sviluppare una malocclusione (ovvero un errata chiusura delle arcate dentali); se poi il bambino si succhia il pollice, allora ha 3,6 volte più probabilità di sviluppare un overjet (ovvero la distanza orizzontale fra gli incisivi superiori e gli incisivi inferiori).

L’obiettivo di questo nostro articolo è di informare i genitori sui rischi delle abitudini viziate, non di curare. Nulla può sostituire una valutazione logopedia ed una terapia ben pianificata sulle esigenze specifiche del bambino, sempre se c’è la necessità.

PARTIAMO DAL CIUCCIO

La prima cosa che i genitori devono sapere è che l’uso prolungato del ciuccio e del biberon possono provocare sia una postura alterata della lingua nella deglutizione e sia una deformazione del palato e dell’arcata dentaria; a questi problemi si accompagna con frequenza la formazione di uno spazio anomalo tra i denti.

Per uso prolungato s’intende un abitudine protratta oltre i tre anni di vita del bambino.

Stiamo parlando di un bambino che è grande ed è assolutamente in grado di alimentarsi per bocca e con ogni consistenza di cibo.

Chiaramente il passaggio va programmato perché ogni bambino è diverso, e il modo giusto per togliergli il ciuccio lo possono conoscere solo i suoi genitori. In questa decisione va coinvolto il bambino, col quale va condivisa per evitare che la viva come un imposizione.

LA SUZIONE DEL DITO

Il succhiamento in generale, sia esso del dito, del labbro, della lingua, delle guance, dei capelli o di oggetti di vario genere, può provocare diverse alterazioni del distretto oro-facciale: un’alterata postura della lingua nella deglutizione; la deformazione del palato e dell’arcata dentaria, con la formazione di uno spazio tra i denti.

Tutti questi fenomeni di suzione devono essere interrotti prima dell’arrivo degli incisivi permanenti, per evitare che i denti definitivi vengano spinti fuori. Stiamo quindi parlando di un termine che si colloca intorno ai 6 anni.

I genitori devono cercare di stimolare il bambino ad abbandonare questo vizio, magari facendogli capire che ormai è grande per mettersi il dito in bocca, e che gli altri suoi amichetti potrebbero stupirsi a vedere che lui si succhia ancora il dito. Un ausilio per inibire il vizio potrebbe essere l’uso delle marionette di peluches mono dito.

LA RESPIRAZIONE A BOCCA APERTA

Una volta che il vizio orale è stato risolto, potrà essere necessario per la Logopedista programmare un corretto training per il ripristino della respirazione nasale.

I genitori devono ricordare che:

  • Il naso purifica, riscalda, umidifica
  • È un ottimo vasodilatatore polmonare

Invece respirare con la bocca posiziona la lingua in basso, e questa posizione non aiuta la crescita del mascellare superiore e predispone al palato ogivale. Inoltre il mancato, o non corretto, svuotamento del mucoso predispone a riniti, sinusiti e otiti.

IL PASSAGGIO VA CONDIVISO E PROGRAMMATO

Per concludere, alcuni consigli pratici per far abbandonare il vizio al bambino; il successo sarà maggiore quanto riusciremo a preparare il bambino dal lato emotivo, informandolo con dolcezza.

  • I genitori devono essere motivati, coerenti e fermi nel loro comportamento
  • Il distacco deve avvenire in modo graduale
  • Bisogna scegliere un periodo tranquillo nella vita del bambino
  • Se possibile, scegliere week-end lunghi, o periodi di vacanza (i genitori potrebbero incorrere in notti insonni)
  • Il bambino va preparato emotivamente al distacco
  • Concordiamo con lui dei piccoli obiettivi da raggiungere lungo il percorso
  • Supportiamolo nei momenti difficili del distacco.
  • Creiamo una narrazione, in cui il suo ciuccio viene donato ad un personaggio delle fiabe o ad un personaggio dei cartoni animati amato dal bambino
  • Il logopedista può usare il suo ascendente di convinzione sul bambino
  • Diamo al ciuccio un cattivo sapore