Cos’è la sindrome di Asperger

Sono molte le persone che al mondo soffrono della sindrome di Asperger, una malattia poco conosciuta ma che impedisce lo svolgimento di una vita normale in chi ne è affetto.

Si tratta di un disturbo pervasivo imparentato con l’autismo. Esso va a colpire tutti gli aspetti della vita sociale di chi soffre della sindrome, poiché influenza le aree cognitive che si occupano di regolare le reazioni fisiche ed emotive, di gestire gli aspetti della comunicazione verbale e non verbale, reagire in maniera corretta agli impulsi esterni. Non si tratta di una sindrome che va ad alterare in maniera irreparabile il linguaggio, lo sviluppo cognitivo a sé stante o quello sviluppo delle capacità di accudirsi e di badare a sé.

Purtroppo, la sindrome d’Asperger non ha ancora riconosciuti dei criteri clinici definiti e precisi, e spessi si tende a confonderla con l’autismo. l’Asperger però è riconosciuta come malattia a sé stante, e di conseguenza la diagnosi risulta sempre difficile, per mancanza di punti di riferimento certi.
Come malattia è molto più diffusa all’interno della popolazione maschile, tanto che all’inizio si pensava fosse una malattia che colpisse solo uomini, mentre oggi si sono registrati rari casi anche in donne.

Avere l’Asperger non significa essere debilitati nella vita: Mozart, Newton ed Einstein erano autistici.

Quali sono i sintomi e come è possibile riconoscerla

Solitamente questa sindrome si manifesta tra i quattro e gli undici anni, e come detto non ci sono criteri definiti, per cui è difficile per non specialisti cogliere il sorgere di questa sindrome.

Secondo il DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) i sintomi tipici di questa sindrome sono vari. In primis, le difficoltà a intrattenere rapporti sociali soddisfacenti: questo si manifesta tramite mancanza di comunicazione non verbale, come l’evitare lo sguardo altrui, espressioni del viso, movimenti e postura del corpo mentre si parla o si è in ascolto. Inoltre è molto raro che ricerchino divertimenti da condividere con altri, così come difficilmente collaborano per raggiungere obiettivi comuni.

Altro sintomo abbastanza chiaro sono i comportamenti ciclici e quasi rituali, che chi soffre della sindrome d’Asperger mette in atto spesso, soprattutto in momenti di ansia, paura, stress elevato, oppure semplicemente per occupare la propria attenzione con un comportamento che si conosce e che rassicura. Inoltre possono avere difficoltà nel mantenersi attenti e concentrati, carenza evidente di empatia.

La sindrome di Asperger non è ereditaria, ma ereditabile: questo significa che non è rintracciabile nel DNA dei genitori, ma può comunque manifestarsi inaspettatamente.

Asperger e autismo

In molti considerano la sindrome d’Asperger come una forma più lieve dell’autismo vero e proprio. Una differenza sostanziale è che l’Asperger tende a non peggiorare nel tempo, cosa che con gli autistici invece capita spesso. Inoltre, le capacità di relazionarsi con altri sono danneggiate ma non completamente assenti, e spesso riescono a provare empatia.

Come gestire l’Asperger

In prima battuta, va detto che non esiste una cura per questa sindrome, così come non esiste per l’autismo. Le terapie psicologiche, accompagnate magari da medicinali specifici, sono la formula migliore per tentare di arginare e gestire l’Asperger.

Un ruolo fondamentale è giocato dalla famiglia e dalla società intera in cui il malato si muove, che può aiutarlo come affossarlo definitivamente.
E’ essenziale avere l’appoggio e il supporto costante di un equipe di esperti, che collabori con la famiglia e indichi man mano le soluzioni migliori, la strada da intraprendere.
Proprio di questo si occupano i gruppi specializzati di Fenice Assistenza, che opera a Monza, Brianza e Milano con un progetto dedicato per chi soffre della sindrome d’Asperger.

L’obiettivo è quello di accogliere l’intera famiglia, per favorire la crescita personale e l’aumento di strategie personali con cui il malato possa affrontare la realtà nella miglior maniera possibile. In generale, genitori ed eventuali fratelli e sorelle devono incoraggiare il bambino che soffre della sindrome ad esplorare ed essere curioso, favorendo un suo sviluppo il più sano possibile.

La cosa fondamentale è evitare che sorgano stati d’ansia, di stress e soprattutto gli stadi depressivi, che possono sorgere per l’isolamento sociale. Per questo si deve incoraggiare il malato, fin da piccolo, ad essere il più intraprendente possibile, magari facendogli iniziare qualche attività sportiva o frequentando luoghi dove possa socializzare: in entrambi i casi, però, devono essere ambienti sicuri e sani, dove l’ansia sia ridotta al minimo.

Per questo si parla spesso di parent training, degli incontri messi a disposizione da Fenice Assistenza per insegnare ai genitori dei bambini affetti da sindrome di Asperger i rudimenti della psico-educazione, strategie e tecniche di intervento, aumentare la loro consapevolezza, incrementare la loro comunicazione con il bambino e con il resto della famiglia. Si tratta di un apprendimento integrale, che coinvolga tutti gli aspetti della vita famigliare e genitoriale, che punta a rendere i genitori il più indipendenti possibile.

L’Applied Behavoir Analysis

L’ABA è un progetto dettagliato e specifico per ogni bambino affetto dalla sindrome d’Asperger. Esso prevede un pool di esperti che segua la famiglia e il bambino, tramite interventi mirati. L’obiettivo è di modellare, tramite azioni comportamentali e psicologiche, le abilità cognitive, emotive, psico-motorie e adattive del piccolo, così da dargli tutti gli strumenti per crescere autonomo, per quanto possibile. Con un approccio così integrato, i risultati possono essere davvero notevoli.