Dopo un intervento chirurgico, una frattura, un lungo periodo di allettamento, o per qualsiasi altra motivazione abbia spinto all’inattività, anche temporanea, un paziente, si configura la necessità di un percorso di riabilitazione. Come detto può trattarsi di una necessità di recupero post-trauma o anche di un percorso di mantenimento nel caso si sia in presenza di una malattia degenerativa e di carattere neurologico e di carattere muscolare od osseo.

In tutte queste condizioni la riabilitazione fisioterapica ha un ruolo fondamentale non solo per quanto concerne il recupero motorio, ma ha effetti positivi anche sull’umore del paziente che, trovatosi ad affrontare un periodo di inattività o davanti a una condizione degenerativa, spesso si mostra in una condizione di depressione più o meno importante.

Quando ci si affida alle prestazioni offerte dal sistema sanitario nazionale ci si deve adeguare a quella che è l’offerta. Capita che il paziente sia chiamato anche senza preavviso e che si debba recare nei centri di riabilitazione della città. Questo è quello che accade di norma, oppure ci si mette in attesa per poter ricevere una fisioterapia domiciliare che però, nel caso della sanità convenzionata, può significare anche una lunga attesa nelle liste.

Recarsi in un centro di recupero, d’altro canto, presenta diversi svantaggi. Il problema maggiore lo si riscontra nel caso in cui la riabilitazione necessiti per un paziente con diverse disabilità, magari anche psichiche, o per anziani. In questi casi può essere molto difficoltoso il trasporto, al punto che sovente è necessario effettuare gli spostamenti con un mezzo adeguato, come un’ambulanza, e questo comporta dei costi che in alcune città diventano anche importanti.

Va poi messo in conto il traffico, nel caso di grandi città in certe ore alcune vie sono letteralmente congestionate e per un paziente che non sta bene la permanenza in auto, seduto, può essere molto fastidiosa.

Chi effettua  la fisioterapia presso un centro fisioterapico deve inoltre farsi accompagnare e non tutti hanno questa possibilità perché magari non hanno familiari o amici che possano dargli un passaggi in auto e andarli a riprendere. Tutti questi sono degli svantaggi che vanno messi in conto e che possono indurre a richiedere una prestazione professionale in casa propria.

Ma se abbiamo visto quali possano essere le difficoltà nel doversi recare in un centro di fisioterapia, vediamo adesso perché, invece, fare fisioterapia a casa propria è consigliato. Iniziamo subito dal discorso del traffico, con la fisioterapia a domicilio significa risparmiare molto tempo e grande disagio per chi è allettato e non può rischiare di rimanere bloccato in mezzo al traffico.

Per gli anziani inoltre, l’ambiente familiare può essere molto rassicurante. Ci sono diversi pazienti che fuori dall’ambiente domestico si sentono spaesati, decontestualizzati. Talvolta ciò significa che gli esercizi non vengono eseguiti come si dovrebbe o che vi sia addirittura un rifiuto verso la riabilitazione da parte del paziente.

La tranquillità e l’intimità delle mura domestiche, al contrario, solitamente rasserena anche i pazienti più ansiosi o recalcitranti verso la terapia riabilitativa.

Un deterrente per la fisioterapia a domicilio, per molti, è la paura che questa non abbia la stessa efficacia di quella effettuata presso un centro. Oggi, grazie alla formazione dei fisioterapisti e dei numerosi strumenti a disposizione, è possibile effettuare degli ottimi trattamenti anche a domicilio, del tutto equiparabili a quelli di un centro.

Non solo, va detto che nella propria casa ci si può allenare anche a quelli che sono gli ostacoli della vita quotidiana, come scendere o salire dei gradini con i quali si avrà a che fare tutti i giorni. Gli ostacoli possono essere affrontati in modo molto più mirato e realistico.

Un altro vantaggio è che i familiari del paziente in trattamento possono apprendere all’interno della propria abitazione come affrontare alcune difficoltà, come per esempio lo spostamento di una sedia a rotelle, come muoversi in uno spazio non a misura di eventuali disabilità, come affrontare quindi i piccoli e grandi ostacoli davanti ai quali ci pone una disabilità momentanea o permanente, soprattutto se questa è improvvisa.