Che cosa sono i DSA e la legge 170

I DSA sono i disturbi specifici dell’apprendimento derivanti da problematiche neurologiche e che possono riguardare le capacità di scrivere, leggere e fare operazioni in maniera corretta.
Tali anomalie, che si evidenziano in età scolare, comprendono:

• dislessia (difficoltà a leggere);
• disortografia (difficoltà a scrivere);
• disgrafia (difficoltà a scrivere);
• discalculia (difficoltà a eseguire operazioni e calcoli).

Tra queste la dislessia è senza dubbio quella più conosciuta, anche per la sua elevata frequenza: si calcola infatti che in ogni classe ci sia almeno uno scolaro dislessico, spesso valutato come svogliato, mentre invece è affetto da disturbi neurobiologici.

La definizione di anomalie “specifiche” si riferisce al fatto che riguardano settori ben definiti della mente, ma che non coinvolgono il funzionamento intellettivo generale.
Non si tratta di vere e proprie patologie, ma piuttosto di disabilità (neurodiversità), derivanti da un atipico sviluppo neurologico.
La legge 170, che è una normativa promulgata nell’ottobre 2010 per tutelare i diritti degli studenti dislessici, è stata istituita per offrire supporto sia ai ragazzi che alle istituzioni scolastiche e agli insegnanti.

Dal luglio 2011 sono entrate in vigore anche le Linee Guida e il Decreto Attuativo che consentono ai docenti e alle famiglie di bambini e ragazzi affetti da DSA di utilizzare tutti i mezzi utili per migliorare la didattica e l’apprendimento.

Il punto di partenza per intervenire correttamente in simili situazioni è quello di riconoscere tempestivamente i primi segnali di disagio, che possono manifestarsi con differenti modalità, e cioé:

• evidenti difficoltà nella lettura, scrittura oppure calcoli matematici;
• incapacità di organizzare il materiale didattico da inserire nello zaino;
• estrema facilità alla distrazione;
• inabilità manuali (ad esempio ad allacciare le scarpe);
• manifestazioni ansiose da prestazione;
• bassa autostima;
• difficoltà nei rapporti interpersonali;
• tendenza all’isolamento sociale;
• fobia scolastica.

In base alla legge 170, ogni scolaro ha diritto a un PDP (Piano Didattico Personalizzato), comprendente tutti gli strumenti operativi in grado di compensare le mancanze soggettive.

Che cosa comporta la legge 170

La legge 170, che prevede l’impiego di strumenti didattici finalizzati a migliorare l’apprendimento dei ragazzi affetti da DSA, si basa su alcuni supporti.

Gli strumenti compensativi prevedono: la registrazione delle lezioni (per permettere allo studente di riascoltarle in ambiente domestico), l’impiego di testi digitali e di mappe concettuali anche a sintesi vocale (per ottimizzare la comprensione), e l’uso della calcolatrice (che normalmente non è consentito).

Le misure dispensative consentono di svolgere prestazioni che, per un soggetto affetto da DSA, potrebbero risultare particolarmente impegnative.
A tal proposito, si fa impiego di interrogazioni programmate (per evitare l’effetto sorpresa), si prediligono le verifiche orali al posto di quelle scritte, sono consentiti tempi supplementari per lo svolgimento delle prove (le cui valutazioni si concentrano soprattutto sui contenuti) e viene limitato l’uso della copiatura e del prendere appunti.

In molti casi, gli studenti affetti da simili disturbi non sono in grado di scrivere in corsivo e di conseguenza è loro concesso di scrivere in stampatello.
L’adozione di queste misure dispensative è personalizzata in quanto dipende dalle singole abilità degli studenti.

Gli obiettivi che la legge 170/2010 si pone sono i seguenti:

• garantire a tutti il diritto all’istruzione;
• offrire misure di supporto per ottenere risultati migliori;
• promuovere lo sviluppo delle abilità soggettive;
• limitare i disagi emotivi e relazionali causati dal DSA;
• migliorare le potenzialità formative degli studenti;
• curare la preparazione del corpo docente;
• sensibilizzare genitori e famiglie su problematiche del genere;
• favorire l’adozione di percorsi didattici alternativi;
• incrementare le comunicazioni scuola/famiglia;
• favorire la diagnosi precoce.

Vantaggi per insegnanti e famiglie offerti dalla legge 170

Gli obiettivi che si pone la legge 170 sono duplici, poiché le normative da un lato si propongono di tutelare il diritto allo studio di bambini e ragazzi affetti da DSA e d’altro lato vogliono formare docenti in grado di affrontare con competenza, sensibilità e professionalità simili problematiche.
Questa legge affronta misure didattiche relative a scuole di qualsiasi ordine e grado, poiché i disturbi dell’apprendimento possono affliggere scolari di ogni età.
La gestione di una didattica individualizzata e basata su specifiche forme di insegnamento e valutazione, si conferma il mezzo migliore per ottenere risultati soddisfacenti.

I punti chiave della normativa sono i seguenti:
• identificazione precoce dei disturbi che consente di arrivare a una diagnosi corretta anche mediante test di screening e osservazione mirata di soggetti potenzialmente disturbati;
• potenziamento finalizzato a stimolare le abilità per cui lo studente mostra difficoltà oggettive, mediante l’impiego di mezzi specifici e adeguati alle singole esigenze;
• insegnamento individualizzato, che consente un recupero estremamente significativo, poiché indirizzato a potenziare le competenze soggettive attraverso specifiche strategie;
• piano didattico personalizzato, che viene studiato in base alle difficoltà di apprendimento dello studente e che coinvolge non soltanto gli insegnanti ma tutto il personale educativo, per favorire il successo scolastico dello studente;
• interazione scuola/famiglia, che ha lo scopo di sviluppare sempre meglio il dialogo tra genitori e insegnanti, tenendo conto che una grossa parte dell’educazione e dell’apprendimento si svolge fuori dalla scuola.

Molte regioni italiane hanno integrato la legge 170 con decreti regionali, che coinvolgono altri aspetti della didattica come ad esempio:
• concorsi pubblici;
• ampliamento dell’inserimento lavorativo dei docenti;
• possibilità di sfruttare contributi pubblici per enti locali, istituzioni e famiglie;
• formulazione di percorsi diagnostici relativi alle competenze sanitarie disponibili;
• stanziamento di cifre legate alla didattica.

Gli scopi di questa legge sono molto importanti per ridurre le conseguenze negative dei DSA a livello sociale, psicologico e relazionale.
È noto infatti che disabilità del genere possono condizionare notevolmente lo sviluppo psico-emotivo dello studente, abbassando la sua autostima e rendendo difficoltosi i rapporti interpersonali e l’inserimento sociale nel futuro lavorativo e professionale.

La diagnosi dei DSA può essere formulata con certezza soltanto alla fine della seconda classe della scuola primaria e pertanto prima di questo momento è possibile effettuare una pre-diagnosi, comunque molto importante.