Come raccomandato nelle linee guida allegate al decreto MIUR n.297 del 2013, già alla scuola materna è possibile notare alcuni indicatori di rischio da tenere in considerazione:
- difficoltà di espressione e comprensione del linguaggio (alterazione delle parole, difficoltà nel racconto di storie o eventi accaduti, difficoltà nella comprensione di comandi o richieste, ecc.)
- difficoltà nel fare i giochi con le parole (trovare le rime, trovare la parola più lunga, dividere in sillabe una parola data, ecc.)
- rappresentazioni grafiche immature rispetto all’età, difficoltà nella gestione dello spazio nel foglio
- difficoltà nella pianificazione e realizzazione di puzzle o costruzioni con mattoncini
- difficoltà nell’imparare i numeri entro la decina o nel confronto o manipolazione di quantità (quale gruppo è maggiore, aggiungere o sottrarre elementi, ecc.)
- difficoltà che necessito abilità “raffinate” delle dita (es. ritagliare, abbottonare, allacciare le scarpe, ecc.)
E i campanelli d’allarme durante il primo anno della scuola primaria?
Se con l’inizio della scuola primaria alcune delle competenze sopra elencate non si sono sviluppate o insorgono nuove difficoltà legate alle discipline scolastiche, i bambini vanno osservati più attentamente. Gli aspetti su cui porre maggiore attenzione sono i seguenti:
- difficoltà nell’apprendimento dei giorni della settimana o dei mesi dell’anno
- permanenza di difficoltà nel riconoscimento delle lettere e delle sillabe a gennaio del primo anno di scuola
- scarsa autonomia nella scrittura di lettere e parole
- fatica durante l’atto grafico e produzioni alterate a tal punto da non essere decifrate
- difficoltà di conteggio, di recupero delle tabelline e di svolgimento di calcoli a mente entro la decina
- possibile associazione con difficoltà nel mantenimento del l’attenzione e della concentrazione
Se vi fossero dubbi o se fossero presenti alcuni di questi indicatori diagnostici, non è da escludere la possibilità di effettuare una valutazione specialistica. Qualora emergano effettivamente delle difficoltà, è raccomandabile intraprendere percorsi mirati al potenziamento delle competenze ritenute carenti, senza attendere la fine della seconda o della terza elementare.