Il fisioterapista è la figura sanitaria di riferimento che interviene quando è necessario riportare in equilibrio il corpo: ridà movimento dove manca, allunga dove è rigido, rinforza dove è debole e aumenta il controllo motorio dove questo è carente.

Come interviene il fisioterapista?

In prima seduta eseguirà la valutazione che ha molteplici scopi.

  1. permette di capire se il paziente ha un problema che deve essere affrontato dal fisioterapista o se prima deve rivolgersi ad un altro specialista, un medico ortopedico, fisiatra o reumatologo.
  2. offre la possibilità di dare i primi consigli educazionali/posturali perché il dolore possa essere gestito meglio.
  3. cerca di individuare quali sono i meccanismi che generano il dolore e i tessuti da trattare.

Nel rispetto delle indicazioni del medico specialista, il percorso riabilitativo sarà un continuo miscelare la giusta dose delle terapie necessarie per il paziente. È infatti importante mixare le terapie manuali, le terapie fisiche e l’esercizio terapeutico per andare a strutturare ogni singola seduta, che sarà così unica e ritagliata sui bisogni effettivi del paziente.

Quando è importante rivolgersi al fisioterapista?

È opportuno consultare il fisioterapista in seguito a dolori comparsi dopo un movimento improvviso, anche in assenza di un trauma diretto.
È ovviamente necessario rivolgersi al fisioterapista successivamente ad un intervento chirurgico, o dopo un periodo di immobilizzazione con tutori o gesso.

Riassumendo, quando il problema è funzionale, quindi senza una vera lesione, magari anche in presenza di dolore acuto, il fisioterapista è la figura sanitaria di riferimento che è importante consultare anche direttamente. Nel caso invece in cui ci sia una lesione organica o successivamente ad un intervento chirurgico, il fisioterapista sarà di aiuto dopo la diagnosi e l’intervento del medico, cercando di riabilitare e di ripristinare la funzione perduta.